
Lago di Lugano
Il documentario di 30’ “Uno sguardo su Paolo Portoghesi” sarà trasmesso il prossimo 21 agosto 2013 alle 17.00 su Rai Storia; a seguire sarà messo in onda un documentario delle Teche Rai dedicato agli urbanisti degli anni ‘70.
Due documentari su Paolo Portoghesi
“Riflessi dell’anima – Paolo Portoghesi” di 56’ e “Uno sguardo su Paolo Portoghesi” di 30’
di Salvatore Liberti

Cast
Regia - Salvatore Liberti e Xavier Plágaro Mussard
Voce - Valentina Tomada
Musiche originali - Carlo De Filippo e Gianpiero Timbro
Fotografia, sonoro e montaggio - Xavier Plágaro Mussard
Organizzazione e produzione – Salvatore Liberti
Collaborazione generale - Lavinia Liberti e Raffaella Barbieri
Info
In una versione di 51’ del 2011 “Riflessi dell’anima – Paolo Portoghesi” è stato selezionato come Opera in Concorso ad “Imaginaria Film Festival 2012”, Categoria Doc Spazio Italia, in Anteprima Regionale.
(http://imaginariafilmfestival.org/wp2/opere-in-concorso-iff-2012/)
È stato poi presentato in un incontro presso La Casa dell’Architettura in Roma il 4 dicembre 2012.
(http://www.casadellarchitettura.it/mostre/riflessi-dellanima-paolo-portoghesi/)
A lavoro terminato si è anche provveduto a realizzarne una versione breve di 30’, quella che la Rai si accinge a mandare in onda il prossimo 21 agosto 2013 alle 17.00 su Rai Storia con il titolo “Uno sguardo su Paolo Portoghesi”.
In seguito sarà trasmessa anche la versione lunga, “Riflessi dell’anima – Paolo Portoghesi”, che ha poi raggiunta la durata di 56’.
I due documentari
Circa due anni fa, in occasione degli 80 anni del Prof. Paolo Portoghesi, un gruppo di amici si è riunito per promuovere il progetto di Salvatore Liberti, cittadino svizzero ed italiano, Presidente della Associazione Artifiction, di un documentario sulla figura di questo importante Architetto; l’adesione dei partecipanti è stata entusiastica e dettata puramente dalla passione, stante il fatto che non vi era alcuna risorsa economica disponibile per la produzione da parte della Associazione.
Innanzitutto quindi va riconosciuto il merito a Raffaella Barbieri, Carlo De Filippo, Lavinia Liberti, Xavier Plágaro Mussard, Gianpiero Timbro, Valentina Tomada, nonché a Giustino Pennino, della Associazione Artifiction, per il suo importante sostegno.
Grazie alla generosa disponibilità del Professore, che aveva gradito l’impostazione di quel lavoro che era nato pensando ad un breve audiovisivo, questo è via via divenuto più ampio ed approfondito, fino a raggiungere infine la durata di 56’.
Dei due il primo documentario, “Riflessi dell’anima – Paolo Portoghesi”, ha ricevuto, oltre il sostegno di Autogrill SpA, anche numerosi Patrocini:

• Accademia Nazionale di San Luca
• Accademia di Belle Arti de L’Aquila
• Ambasciata di Svizzera in Italia
• Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico del
Comune di Roma
• Cassa Italiana Geometri
• Comune di Tarquinia
• Consorzio Parco Regionale Valle del Treja
• Dipartimento di Architettura – Università La Sapienza di
Roma
• Film Commission di Roma, delle Provincie e del Lazio
• Ordine degli Architetti di Roma e Provincia
Tra i diversi temi trattati è rilevante quello legato all’opera del grande Architetto Svizzero Francesco Borromini, al riguardo del quale Paolo Portoghesi è stato autore di innumerevoli testi fondamentali, pubblicati in tutto il mondo in molte lingue, ed articoli ed eventi, ad egli dedicati.
Nei due documentari infatti si da conto con rilievo del suo lavoro storico-critico sul Borromini, sia con parecchie immagini e riprese di alcune delle sue opere, sia con l’ampio racconto che Portoghesi fa dell’ispirazione creativa che ha segnato il suo stesso lavoro di Architetto.
A testimoniare la sua costante dedizione alla divulgazione dell’opera del Borromini, ancora nel mese di aprile scorso, egli ha tenuta presso l’Auditorium di Roma una conferenza alla quale hanno presenziato ben 1.200 spettatori paganti, cosa che documenta un forte rinnovato interesse del pubblico verso l’opera del grande architetto bissonese.
(http://www.auditorium.com/eventi/5491582)
Paolo Portoghesi è un progettista di rilievo internazionale, una figura centrale del dibattito sull’Architettura italiana, uno storico ed un teorico della disciplina.
I documentari, realizzati con l’intento di divulgarne il pensiero, illustrano la sua poetica, le sue ispirazioni e le sue aspirazioni artistiche ed intellettuali, attraverso le immagini e le riprese, spesso sorprendenti, dei suoi luoghi e di diverse tra le sue opere, ed un commento vocale costituito soltanto dalle sue stesse parole: quelle di alcune sue comunicazioni raccolte recentemente e quelle tratte da suoi testi, lette dalla speaker.
Gli audiovisivi descrivono quelli che il titolo del lungo indica come “riflessi dell’anima”: le suggestioni intellettuali e poetiche e le istanze etiche, con i relativi esiti artistico/architettonici.
Di questi sono illustrate anche le ultime importanti realizzazioni (la Torre dell’Angelo di Padova, la Moschea di Strasburgo, la sistemazione di Piazza San Silvestro a Roma).
Ne risulta la descrizione di un percorso intellettuale che mostra le ragioni di una connessione forte tra natura, storia, architettura ed utopia, perseguita con coerenza sia attraverso i progetti che i contributi storico critici.
Portoghesi giunge infine a dare al suo esplicito monito sul futuro del pianeta la possibilità di un esito di speranza, anche attraverso l’architettura e la sua auspicata capacità di lavorare per migliorare la vita degli uomini recuperando le ambizioni ideali poste dal movimento moderno.
Il documentario, sin dall’inizio del lavoro che, per diversi motivi, è stato un tipico work in progress, non nutriva intenti strettamente biografici o la pretesa di compilare alcun elenco cronologico di opere, né quella di confrontare i punti di vista che hanno animato il dibattito sull’architettura a cavallo del millennio e dei quali il Professor Portoghesi ha costituito da protagonista uno tra i vari poli vivacemente contrapposti.
La scelta di utilizzare per il parlato soltanto le sue comunicazioni ed i suoi scritti pregressi, evitando commenti “esterni” di ogni genere, va appunto in tale direzione.
Naturalmente quanto più si fosse voluto perseguire una acriticità o una obbiettività da semplice “osservatore” tanto meno si sarebbe riusciti ad ottenere una efficacia comunicativa, non meramente didascalica, che invece la tipologia del nostro documentario espressamente richiedeva per i suoi scopi divulgativi.
In questo senso quindi le scelte narrative e quelle relative alle sottolineature del commento musicale hanno “preso parte”, indirizzandosi a comporre un insieme che potesse esaltare le valenze estetiche e al contempo fosse coerente e “consumabile” da una utenza eterogenea, ipotizzata interessata ma non necessariamente informata sulla disciplina e/o capace di leggere esaurientemente i segni dell’architettura.
Infatti, se da una parte si richiedeva che si moderassero eventuali complicazioni di tipo “linguistico-filmico” che avrebbero potuto sopraffare la chiarezza della narrazione di una materia comunque non intelligibile in maniera immediata, dall’altra si richiedeva una partecipazione emotiva nel maneggiare dei materiali di tipo prettamente estetico e con essa quindi una forte disposizione a comunicare “poeticamente”.
In generale si è perseguita poi, più o meno consciamente, una sintonia con l’attitudine dell’Architetto Portoghesi ad insegnare e quindi con la sua intenzionalità, a noi dichiarata, ad una chiarezza basata su una relativa semplicità espositiva, fondamentale ma sempre calibrata contro il rischio di produrre inaccettabili volgarizzazioni.

